Festambiente Vicenza non la racconta giusta
Come moltissimi Vicentini, quest’anno sono stato alla sedicesima edizione di Festambiente (in due serate distinte). Ed ho notato qualcosa che non andava. Niente a che vedere con la nuova location in Campo Marzio, quanto piuttosto a ciò che Festambiente ha promosso.
La nuova location
Molti hanno espresso perplessità sulla nuova location: non più il Parco Retrone ai Ferrovieri, ma Campo Marzio, in centro città. In realtà, il posto è diverso, ma non è brutto. Certo, chi è stato abituato a passeggiare attraverso le bancarelle di Festambiente al Retrone può essersi sentito un po’ disorientato, ma nel complesso la nuova location non è niente male. L’entrata ad 1 euro non è di certo un problema, ed è bello veder utilizzato un parco che ultimamente pare poco sicuro.
Cosa c’era a Festambiente
Da vegano ho apprezzato moltissimo il RistoVeg, ormai un appuntamento fisso dell’estate. E’ bellissimo vedere gente onnivora incuriosirsi ed avvicinarsi alla cucina vegana, constatando la bontà dei piatti.
Il problema è che, appena entrati a Festambiente, si veniva accolti dallo stand culinario nel quale la carne la faceva da padrone. No, non è per fare il vegano schizzinoso, che storce il naso se vede la carne e accusa chi la propone di essere un assassino. La questione è molto più pratica e legata al fattore ambientale (che dovrebbe essere il fulcro di una festa chiamata “Festambiente”).
Carne e ambiente
La produzione di cibo di origine animale (carne, pesce, uova, latticini…) è una delle maggiori cause di consumo di risorse alimentari, consumo ed inquinamento di risorse idriche, deforestazione, produzione di gas serra (Impatto ambientale dell’industria dei cibi animali). Tanto per capirci, l’industria dell’allevamento produce più gas serra dell’intero settore dei trasporti. Proporre carne e formaggi ad un festival sull’ambiente mi lascia quindi perplesso. E’ un po’ come se ci fosse stato uno stand di modelli di auto a benzina da 5000 di cilindrata, lasciando uno stand anche per l’elettrico.
Cioè, carne e ambiente proprio non vanno a braccetto. Perché una festa che si pone come obbiettivo la sensibilizzazione sui problemi ambientali, passa sopra al problema principale, praticamente incentivandolo?
Qualche anno fa non avrei storto il naso, non essendo a conoscenza di questi dati. Ma proprio per questo, credo che le persone desiderose di salvaguardare l’ambiente dovrebbero essere messe al corrente dei danni dell’industria degli allevamenti. (Chi fosse interessato a questo ed altri aspetti riguardanti il veganismo, può consultare la nostra nuova Guida Vegana).
Non tutti sono pronti per il vegan
Uno può pensare: “Beh, magari offrendo solo cibo vegano, tanta gente non sarebbe venuta a Festambiente”. Personalmente non credo, però possiamo tenerci questo dubbio. Bisognerebbe però capire come mai nel programma del festival appare anche un bel laboratorio a carico delle Latterie Vicentine sulla produzione di formaggio.
Se gli sponsor pagano, va bene tutto?
e che dire del convegno sul cibo? uno spottone di 20 minuti della Coop sui loro allevamenti, con la tipa che continuava a dire che una corretta piramide alimentare prevede la carne. Io non sono vegana, ma ho trovato il tutto fuori luogo.
Bene, di questo non ero a conoscenza. Grazie per il commento!